In otto episodi non succede praticamente nulla, se escludiamo l'incidente del primo episodio.
Fin da subito abbiamo una netta contrapposizione tra i due protagonisti:
* da una parte Tom che ha una sensibilità incredibile e il suo primo pensiero va alle famiglie che hanno perso i loro cari in un incidente così traumatico, tanto che si precipita a sostenerli almeno a livello psicologico

* Laz che sembra un automa ed è preoccupata più di aver compromesso per sempre le missioni su Marte che della sorte dei suoi astronauti e che non si fa scrupoli a sacrificare vite umane pur di raggiungere il suo obiettivo.

Ora, da sempre ci sono stati dei grandi esploratori che hanno conquistato le zone più impervie del mondo a rischio della propria vita, ma nessuno di loro è partito con l'idea che ci fosse una possibilità su cinque di non tornare vivo, ma Laz non mette a repentaglio la propria esistenza, no, gioca con quella degli altri... Comodo! Come ho già scritto altrove penso che il mal di schiena sia stata una trovata per rendere il personaggio più umano.
La parte relativa ai drammi personali del protagonista e degli altri astronauti è interessante e ben strutturata, su Tom hanno calcato la mano e hanno messo di tutto: la moglie morta suicida dopo aver preso chissà che pillole, la figlia tossica che si sceglie pure gli uomini sbagliati e con un rapporto di amore/odio verso il padre.
La parte relativa alla missione è di una noia mortale, mi ha ricordato moltissimo "2001 Odissea nello spazio", film magistrale, ma soporifero da paura. Le prove che effettuano i tecnici della Nasa sono noiose e non aggiungono nulla di interessante alla trama, meno male che passava di lì per caso un giornalista che ha vivacizzato un po' la situazione.
L'episodio più noioso di tutti rimane l'ottavo, con la partenza e le varie fasi per agganciarsi e partire... E dopo aver superato questa noia mortale e aver visto i nostri eroi finalmente fluttuare nella navicella ecco che finisce tutto. Scherziamo????
Vince il premio "personaggio più inutile di tutte le serie tv": il tizio che per otto episodi tenta di aggiustare un telefono...
Se l'intenzione era di far sembrare il tutto come il lavoro di un regista da Oscar, tipo Kubrick, ci sono riusciti solo in parte attingendo alla parte meno creativa e più logorroica del regista.
Sean Penn rimane un attore fantastico, assolutamente perfetto nei panni del papà che deve affrontare una quintalata di drammi familiari e soprattutto eccezionali le sue espressioni facciali quando a bordo della navicella vede il filmato della figlia mentre lei sta scrivendo "Ti odio". Date un premio a quest'uomo!!!
