Bella anche la seconda puntata.
E' chiarissimo il manifesto programmatico che ci sta dietro ed è anche un tentativo di fare ordine in un decennio in cui nella musica se ne sono viste di ogni. Il rischio da un lato è mitizzare troppo, dall'altro di semplificare. Qualcosa si va a perdere comunque, ma noi (che non siamo vissuti in quel periodo) possiamo sicuramente guadagnarne. Tipo i New York Dolls o il pezzo di Bowie, sono infiniti spunti per andare a recuperare un patrimonio immenso.
Poi ci sono anche cose che non mi piacciono, la principale è Olivia Wilde: non è il massimo dell'espressività, va bene solo in certi ruoli. Qui la trovo un po' inadeguata e per il momento poco credibile.
