Dopo una settimana passata interamente a studiare per gli esami finali di laurea, mi serviva un gioco per liberare la mente... e quale scelta migliore di iniziare
Bloodborne per liberare la mente con i peggiori smadonnamenti e le più vergognose blasfemie?

L'impatto è stato a dir poco traumatico, poi per fortuna si prende confidenza in fretta.
I più grandi pregi del gioco (che secondo me lo qualificano ad essere "un'opera d'arte"):
1) Il level design è di una complessità, bellezza e potenza rare. E' pazzesco perdersi per delle ore nei meandri di Old Yarhnam per poi accorgersi che tutte le biforcazioni si incrociano con quelle delle altre missioni, che tutto è studiato nei dettagli per farti sentire perduto e al contempo aiutarti il più possibile per non rendere le mappe inutilmente cervellotiche.
2) L'environmental storytelling è usato alla perfezione, mai invadente o sfacciato (è forse pure troppo raffinato, certi dettagli per ricostruire le storie sono quasi impossibili da notare... ma anche questo è parte della sua bellezza)
3) Molto bello anche il rapporto tra sogno e incubo: da una parte le bestie lovecraftiane e dall'altra l'amorevole automa che aiuta il protagonista. Il potersi distanziare dal clima atroce della Caccia, ogni volta che si vuole, aiuta tantissimo a godere appieno il gioco.
Adesso che ho un po' di ore alle spalle posso sbilanciarmi e dire che per me è un
capolavoro 
Già altri utenti lo hanno detto ma voglio ripetere le loro parole: "Bloodborne è un incubo da cui non vorresti mai risvegliarti".
Addio buon cacciatore 