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Squadra che vince non si cambia, mi verrebbe da dire.
Un distillato di atmosfere che ricordano molto la prima trilogia (e il meglio della seconda, credo, la terza non ce l'ho fatta a finirla), le citazioni, i rimandi, i camei, i mostriciattoli, le tecnologie sgangherate, il mix tra avventure, battaglie, esplorazioni, guasconerie varie, pucciosità, cameratismo, e poi la fotografia giusta, i "rumori" che fanno breccia nei cassetti della memoria e tutto il resto.
C'era un po' di western, un po' di Giappone feudale, un po' di pirateria, e comunque sempre quell'aria di frontiera.
Quel che è rimasto in me del fan può ritenersi più che soddisfatto.
Poi ci sarebbe dovuta essere anche la storia.
Qualcosa comincia a muoversi dal quinto episodio, e per una serie di otto, con una stagione introduttiva, mi pare tardino.
Poi vabbè puntare sull'effetto nostalgia, ma dopo che ci è caduta la mascella per Ashoka, per aver rivisto l'attora di Jango che fa Boba, o Luke in CGI, magari dobbiamo anche prendere atto che la storia è un videogioco, manco troppo divertente, esattamente come la prima stagione.
Infine, forse un personaggio come il Mandaloriano è poco adatto a fare da protagonista. E' una specie "catalizzatore di eventi", un po' come Kenshiro, che era funzionale a raccontare altre storie, prima di salvare la giornata menando tutti. Ma noi siamo tutti affezionati a gente come Rey, Toki, Shu, ovviamente. E qui non ci sono. Spero di essermi spiegato.
Quindi, nel complesso, non una serie brutta, sicuramente una goduria per i fan, ma la possiamo chiamare capolavoro solo perchè il comparto fantascienza attuale è da suicidio. L'hype per la terza stagione è zero.
P.S. Contento di vedere che Skorpio è ancora in gran forma!