- Bertie. Ah che bel personaggio Bertie, mi piace perché normalmente i personaggi così buoni sono un montante dato sui testicoli, mentre invece Bertie nella serie ha sempre funzionato, e funziona perché intorno a lui c'è solo tragedia, di fatto The Knick indaga e presenta quasi esclusivamente gli aspetti tragici della natura umana, anche quando c'è tanto ammmmore ci aspetta sempre l'inculata, vedi Harriet e Cleary. E invece Bertie è granitico, non si smuove, tutta la merda che gira attorno a lui non gli impedisce di essere un'ottima persona, non a caso perde tranquillamente interesse per quella parricida di Lucy.
Ma è in questa puntata che secondo me il personaggio raggiunge una vera e propria maturità, tra l'altro in una puntata dove i suoi dialoghi non sono poi così tanti. Mi sono commosso a vederlo correre per i corridoi del Knick alla ricerca dell'adrenalina (che rientrava nei suoi studi), correre con quelle scarpe bianche che erano il marchio di fabbrica di Thack (che però durante l'operazione le ha scure) e se non ricordo male anche dal dottor Christiansen, un vero e proprio passaggio di consegne generazionale, il tutto attraverso il colore delle scarpe.
- La parte legata a Thack l'ho veramente adorata, mentre la guardavo non riuscivo a non pensare a quanto fosse assurdo il tutto, forse in un'altra serie avrei considerato ridicola quella situazione in cui tutti i medici più importanti di NY guardavano un loro collega effettuare un intervento su se stesso.
Eppure messa da parte l'incredulità la scena funziona, perché quel Thack è quello che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle due stagioni, ci sono tutti i suoi lati in quella scena, dal Thackery egoista a quello altruista. Alla fine mi piace pensare che abbia vinto il Thack altruista, l'operazione era un esperimento fallito in partenza, sappiamo che la medicina trionfante alla fine non sarà il circo del Knick, ma bensì il metodo rigoroso di Zinberg del Mount Sinai, e forse lo sapeva anche il nostro dottore. E Thack è uscito di scena riservando a se stesso il trattamento riservato in passato ad alcuni suoi pazienti, cioè un trattamento che non mette davanti a tutto l'interesse del malato, la cosa è evidenziata dall'insistenza di Gallinger e Bertie, che non comprendono appieno perché non scegliere la strada e l'operazione più semplice. Ma cento persone salvate non compensano il sentirsi responsabili di una sola vita persa, le ultime visioni parlano da sole, ed è così che il più grande dottore delle serie TV esce di scena

Lo so, potrebbe essere vivo, l'adrenalina potrebbe aver funzionato, ma qui entro nelle bestemmie da lanciare per i finali socchiusi, ma la parte di Thack funziona a prescindere da questo.
- Edwards. Il personaggio ha meno spazio in questa stagione rispetto alla prima, ma in questa ultima puntata acquista ancora più profondità. Bella la scena in cui parla al funerale col padre, con quest'ultimo che non riesce a capire il malessere del figlio. Algernon dimostra come ad una diversa posizione corrisponda un diverso punto di vista, lui dalla sua posizione privilegiata può riflettere sulle condizioni degli altri come forse ben pochi altri neri possono fare a NY. D'altronde nel nostro mondo può protestare solo chi ha abbastanza voce per farlo, gli altri sono invisibili. Mi è piaciuto anche il suo avvicinamento alla psicologia e le motivazioni che lo spingono, lo trovo in linea con il personaggio.