I never... had a real house to grow up in. You know, home. I never belonged anywhere. And all my life, I was looking for that thing... you know. Thinking that it was out there somewhere. That all I had to do was find it. But I think, maybe... that home was us. It was you and me together in that stupid car... riding around, smoking cigarettes. I think that was everything.Ecco qua si sono aperti i rubinetti. Sono sempre stata contraria ad un'eventuale svolta "romantica" tra i due, anzi, la serie mi piaceva proprio perché non c'erano mai state implicazioni sentimentali tra i due. Ma questo finale mi piace proprio per questo, perché è una cosa che va oltre il "banale" sentimento. E' quel senso di casa, di ritrovarsi, di sentirsi bene con l'altro. Holden e Linder sono sempre state due persone piene di problemi, con un passato pesantissimo da portarsi dietro ed un presente che fa(ceva) schifo. Però si sono trovati, non si sa come, non si sa perché. Uno dei miei episodi preferiti di tutta la serie è la 1x11, l'episodio in cui
non succede niente, in cui ci sono solo loro due che girano in macchina a sfumacchiare e a stare in silenzio, quindi con loro due a casa. E non so, sarà che a me il concetto di home fa sempre venire in mente tanti pensieri, tante cose che boh ho adorato questo finale, e non lo vedo come un "E vissero per sempre felici e contenti" ma piuttosto come un "Chissà che stando di nuovo un po' insieme non ritrovino quel senso di famiglia e di casa che ad entrambi è sempre mancato".
Ha stupito anche me sapere Holder fuori dalla polizia, evidentemente senza Linden non aveva molto senso. Oppure non aveva senso rimanere in
quella polizia lì (
"Always the one with the conscience. Sometimes that's not enough."), quando hai una figlia in arrivo. Holder separato invece era abbastanza prevedibile, la bambina adorabile, il nome scontato ma chissenefrega, non c'è bisogno sempre di stupire con effetti speciali per lasciare a bocca aperta lo spettatore, a volte le cose devono andare in un modo solo ed è giusto che vadano così.
Era ovvio che per "risolvere" la magagna Skinner dovesse arrivare un deus ex machina ma non mi aspettavo fosse il sindaco! Ecco lì ero veramente

anche qua comunque prevedibile che non potesse uscire allo scoperto la storia di un poliziotto che per anni ha ucciso impunemente ragazzine a sua volta assassinato da una detective che era stata sua amante. Linden che guarda lo specchio intuendo che là dietro ci sia Holder.
Il caso della famiglia invece... beh, alla fine io mi ero sinceramente convinta dell'innocenza del ragazzo, tanto che ho cercato un movente che potesse essere plausibile con un altro/altri colpevoli. Ma non c'era, semplicemente non c'era. E infatti è stato lui. Sì ha avuto dei "complici", sì è stato coperto, sì era un ragazzo con problemi, ma i mostri esistono e magari non sono i classici "bad guys" ma lui lo era, lo sapeva e si è visto negli occhi della sorellina. Tutta la scena ricordata è stata veramente agghiacciante e tecnicamente si è vista la mano del regista (Jonathan Demme) che non è esattamente un mestierante qualsiasi. Scontata la rivelazione del colonnello madre del ragazzo ma idem come sopra, chissenefrega. Non so, tutte le cose che mi aspettavo e che erano in qualche modo telefonate non mi hanno disturbato per niente. Non lo dico per fare la sborona, di solito non ci prendo mai

ma qualcosa qua avevo intuito sin dal principio ma non mi ha importato granché.
Sinceramente ero un po' scettica su questa stagione prima che iniziasse. Ero molto disturbata da tutte le vicissitudini che "The Killing" aveva avuto, prima cancellata, poi ripescata, poi cancellata, poi ripescata, no, non è così che si può arrivare a una buona serie. E in linea di massima ne sono convinta ancora. "The Killing" è la felice eccezione. Questa stagione conclusiva mi è piaciuta tantissimo per l'impatto emotivo che ha saputo darmi, per aver dato un senso a molte cose e soprattutto per aver chiuso ogni cosa, a me piace quando alla fine si respira un bel senso di chiusura che ti fa dire "Sì, è finita, è davvero finita". Ed è giusto che sia così.