In generale terza stagione migliore della seconda, la scena finale col montaggio alternato così pacata eppure così intensa fa capire le potenzialità enormi a volte, non sempre, sfruttate da The americans.
Per quanto riguarda il resto, hanno disseminato varie storyline che possono collimare e andranno a collegarsi, tutte stuzzicanti quanto basta. La quarta serie si annuncia come quella con più terreno fertile. C'è Nina e Stan che dovrà agire in un ambiente ostile, ci sono Liz e Philip che devono confrontarsi con l'esaurimento di quest'ultimo (che lei ha ignorato in modo devastante per "la Causa"), c'è Phil che rischia di aprirsi troppo con l'ex di Stan, Oleg sotto pressione, Paige che spiffera tutto al simpaticissimo Pastor Tim, c'è Martha che sa tutto.
Per chiudere, davvero non avete empatia per Paige, non riuscite a provare comprensione? Io se avessi saputo a 14 anni o quanti ne ha che i miei genitori non sono quello che dicono di essere ma tutt'altro, persino di un altro continente, e che mi hanno mentito per tutta la vita, e che vogliono farmi "diventare" come loro, non dico che mi ammazzerei, ma reggere la situazione senza potersi aprire ad altri sarebbe troppo. Quindi Paige sbaglia perché è una ragazzina e non intuisce le enormi conseguenze del suo gesto - che poi non avverranno perché il pastore in qualche modo non rivelerà ciò che sa, o non ci crederà -, ma povera!