Mah...in sintesi direi che è stata un'occasione sprecata.
C'erano tutti gli ingredienti per mettere in scena qualcosa di memorabile (a parte forse il soggetto stesso della storia che non è che brillasse per originalità), invece...
Per come l'hanno raccontata penso potessero bastare tre puntate. Arrivare a sette (che poi sono otto) in questo modo è stato un mezzo calvario. Per lunghi tratti, diciamolo, non succede nulla di nulla e piazzare in quel punto una puntata come la sesta (proprio dopo la migliore, quando doveva esserci la svolta) è stato un suicidio narrativo.
Che poi, visto che di tempo ce n'era e visto che si parlava di una fuga, si raccontasse almeno come hanno fatto a uscire dal paese e entrare nel bosco indisturbati...boh...oppure spiegare il senso di un personaggio come quello di Bonnie Hunt, presentandolo come un mastino dell'investigazione, quando poi la Arquette ha praticamente confessato tutto da sola. E la comparsata di Michael Imperioli? Altro boh...
Personalmente mi resterà la grande interpretazione dei protagonisti (Arquette su tutti) e il ricordo di quella macchietta di Lyle che tante risate mi ha strappato
