Secondo recenti dichiarazioni di Moffat questa si può considerare come la fine di una fase 1 sulle origini, ovvero un percorso che porta uno Sherlock ancora "primordiale" verso un'identità più definita, emotivamente più complessa, in linea con il canon di Doyle. Ammesso quindi ci sarà, in un futuro remoto, una fase 2 non più su Sherlock e John, bensì su una sorta di "leggenda di Holmes e del Dr Watson" meno introspettiva e più investigativa, spero che non ripetano gli errori del passato.
Ovviamente si parla della brutta gestione di Moriarty, dell'introduzione tanto rapida quanto inconsistente di un personaggio decisivo come Eurus Holmes, dell'eccessivo spazio dedicato a Mary e delle mille cose lasciate in sospeso oppure risolte con uno schiocco di dita. E questo è assolutamente vero nell'ultima puntata e, diciamo, valido anche per le ultime due stagioni. Probabilmente è stata colpa di un successo inaspettato che ha richiesto di diluire e ramificare la serie, oppure dello spettatore sempre più esigente dopo essere stato abituato sin troppo bene.
Ma ciò non dovrebbe soprendere, conoscendo Moffat e il suo stile di scrittura e pianificazione. Tende sempre a portare le cose verso un climax massimo e poi, puntualmente, a fallire nel finale. E' un sensazionalista, gode nel vedere il fandom continuamente devastato positivamente o meno per le scelte drastiche o apparentemente assurde, farcisce gli archi narrativi di rimandi, ambiguità e scatole cinesi a cui non riesce puntualmente a dare un senso compiuto. E puntualmente si affida al deus-ex-machina della moralità, del bel sentimento, dell'atto di fede e sospensione dell'incredulità, della "forza dell'ammore" che tutto risolve.
Perchè far venire i nodi al pettine quando sul pettine spesso ci hai messo un'intera parrucca da sbrogliare sarebbe un'impresa impossibile per chiunque.
Secondo me è questo il fallimento del "Problema finale": l'aver giocato continuamente negli anni con l'hype nei confronti di Moriarty e di un suo ipotetico ritorno, quando l'arco narrativo invece era già stato chiuso; l'aver introdotto un personaggio chiave come Eurus - progettato per essere sviluppato sin dalla stagione 1 - solo nell'ultimo episodio, per poi attribuirgli un ruolo di villain che non gli compete nel tentativo di colmare la mancanza di una vera minaccia per un finale col botto.
Eurus non è un villain, è solo un personaggio ambiguo che doveva essere usato come chiave di lettura per la trasformazione di Sherlock da individuo disfunzionale a investigatore compiuto in grado di dominare, grazie a coloro che ha attorno, quello che è sia un dono che una maledizione. Sarebbe dovuta essere la metafora del fardello dell'intelligenza sopra ogni immaginazione in un mondo dominato dalle emozioni, di una mente che va troppo avanti in un mondo che si gode il momento, e che quindi non può far altro che impegnarsi in un processo distruttivo.
In questo senso, il Mind Palace di Eurus, che si immagina come una bambina spaventata in un aereo in caduta libera senza che nessuno la possa aiutare è una simbologia p e r f e t t a per il personaggio. Ma allora, perchè a tutti - me compreso - ha fatto schifo? Semplice, perchè Moffat e Gatiss ci ingannano, presentandocelo come "caso del giorno" assolutamente reale. E' un gioco che non funziona più, anzi è noioso da vedere in un epilogo che deve fornire risposte, e non dubbi.
Ed ecco perchè "The Final Problem" fallisce secondo me: non c'era bisogno della lettura e riprogrammazione della mente, delle fortezze sul mare che diventano Hunger Games della morte, di continui espedienti per lasciare sgomento lo spettatore ad ogni costo, delle esplosioni fatte con paint.
E, guarda caso, quand'è che la puntata funziona? Quando si avvicina alle atmosfere dei primi episodi (su tutti, l'epifania su Barbarossa), quando si mostra il processo deduttivo non random e piovuto dal cielo, quando non si fa uso di psicologia da rivista da quattro soldi, quando i visual effects alla inception lasciano il posto a dialoghi lineari ed efficaci.
Avrei trovato molto più azzeccata una puntata diversa dal solito, molto meno "OMG, WTF, Groundbreaking, History of Television" sicuramente (ma quando mai, poi ? XD), ma quantomeno più coerente e coraggiosa. Magari un episodio introspettivo, in cui gli Holmes si ritrovano a fare i conti con il loro passato e crollano. Un finale in cui le cose si chiudono definitivamente (senza pietismi e riconciliazioni forzati), in cui si fa terra bruciata di tutto il background per poi ricostruire di nuovo.
Che è un po' quello che hanno cercato di fare e che hanno parzialmente azzeccato nella 4x02, ma senza l'amore per i dettagli che si poteva trovare nelle prime stagioni.