Press [BBC One] [Drama]

[vascy]

Filming has begun in London on Mike Bartlett’s (Doctor Foster, King Charles III) new drama series, Press for BBC One. Charlotte Riley plays the Deputy News Editor of fictional broadsheet The Herald, and Ben Chaplin plays the Editor of fictional tabloid newspaper, The Post.

Set in the fast-paced and challenging environment of the British newspaper industry, Press will immerse viewers in the personal lives and the constant professional dilemmas facing its characters.

The series follow their lives as they attempt to balance work and play, ambition and integrity, amid the never-ending pressure of the 24-hour global news cycle and an industry in turmoil.

As previously announced, Press will feature an ensemble cast of superb British talent, including Priyanga Burford (London Spy, King Charles III) as The Herald’s Editor, Paapa Essiedu (A Midsummer Night’s Dream, RSC’s Hamlet) as The Post’s newest reporter and Shane Zaza (Happy Valley, The Da Vinci Code) its News Editor; while Ellie Kendrick (Game Of Thrones, The Diary Of Anne Frank) will be a junior reporter; Al Weaver (Grantchester, The Hollow Crown) an investigative journalist and Brendan Cowell (Young Vic’s Yerma, Game Of Thrones) the Deputy Editor at The Herald.

They will be joined by David Suchet (Poirot) who will play the Chairman & CEO of Worldwide News, owner of The Post.

6 episodi dal 6/9

[TotallyBlondie]

Qualcuno ha detto DRAMA BRITISH?

[camelot79]

segnamoci 

[Illuz]

Oh direi che ci provo 

[deca]

Argomento molto interessante soprattutto per come viene affrontato il giornalismo in UK.
Pilot più che buono, Ben Chaplin non delude mai.

[lalla]

visto tutto e fatto bene

l'affascinazione del diavolo ha sempre il suo xchè 

[kimono23]

E anche questa mi sembra interessante. 
Poi c'è quella gran bella donna della Charlotte Riley! 

[penelope]

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Bel pilot e tutti molto convincenti, mi aspettavo molto ed infatti non sono stata delusa da questo scontro di vedute su come fare giornalismo al giorno d'oggi. Tengo per Holly, mi sembra ovvio, ma Duncan è un personaggio estremamente affascinante e se fossi in lei ci penserei veramente se traslocare al Post.

Interessante anche la parte dei servizi segreti, ultimamente quelli inglesi sono i villain di parecchie serie UK, altroché 007.

Unico attore che non mi convince più di tanto è il novellino, Ed, davvero poco espressivo, sembra che possa nascere qualcosa con Holly, spero di no, mi piacerebbe di più con Duncan, ma significherebbe snaturare un pò il personaggio della giornalista e nelle serie british non succede quasi mai (il che è un bene).

[pankow]

serie in crescita. con l'episodio 3 raggiunge un ottimo livello. Merita.

[kimono23]

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Piaciuto anche a me, un po' perchè mi ricorda la bellissima serie "The Newsroom" di Aaron Sorkin, un po' perchè mi piace Charlotte Riley e un po' perchè tratta l'etica del giornalismo contemporaneo coinvolgendo due testate reali (non so come abbiano fatto coi permessi, ma è ancor più interessante).
Sebbene la primissima parte mi ha disorientato un po' con la sua improvvisa immersione in due differenti redazioni, con la dovuta attenzione ci si ambienta nella narrazione e si scoprono gli interrogativi per niente facili e semplici che vengono proposti allo spettatore:
• se per sopravvivere la moderna editoria giornalistica intrattiene piuttosto che investigare, si può definire giornalismo?
• se il diritto di informare infrange la privacy personale, qual è il limite moralmente accettabile?
• se un editore/proprietario influenza la conduzione della propria testata con la sue personali preferenze politiche, è ancora giornalismo o è propaganda? 
senza considerare il caso in cui una giornalista ha il dovere di esporre un grave caso di colpa e negligenza degli apparati istituzionali dello stato, ma è anche coinvolta emotivamente in prima persona: quanto sarà obiettiva ed equilibrata la sua denuncia dei fatti e la richiesta di giustizia?
Infine cova già sotto le ceneri un altro grande dilemma che immagino verrà in superficie con gli episodi successivi: l'operato dei Servizi Segreti ed il dovere di informare sul loro operato, se questo viola colpevolmente i diritti dei cittadini.
Non c'è che dire, per chi ama questo genere televisivo è un buon inizio con argomenti davvero interessanti.

[pankow]

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(non so come abbiano fatto coi permessi, ma è ancor più interessante)

semplicemente perche' non esistono. O almeno non piu'.

Comunque si mettono in competizione due categorie di giornali completamente opposte: un red top e un tabloid con metodi da broadsheet.

[kimono23]

Ok grazie.

Non avevo fatto ricerche, ma ero convinto che entrambe le testate fossero ancora in attività, soprattutto l'Herald.
Ho appena scoperto invece che è defunto quest'anno (2018), mentre il Post è durato solo 5 settimane alla fine del 1988.
Bestiale!

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Mi piace sempre di più.
Due interpretazioni del do ut des nel giornalismo: da una parte una testata si rifiuta di pubblicare la pubblicità di un grosso cliente per non modificare la propria anima editoriale, ma ha un disperato bisogno dei soldi di questo cliente per non affondare. Il cliente però ha un'etica aziendale davvero riprovevole e questa notizia contribuisce a salvare capra e cavoli ad entrambi.
Dall'altra parte, invece, il giornale tiene alte le vendite delle proprie copie pubblicando dei gossip su un personaggio televisivo, aiutando così quest'ultimo a fare carriera.

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Allora... Ed, il reporter del Post che Holly sta ospitando in casa, ha fatto una vera bastardata fregandole l'articolo e mi sa che non sarà più suo coinquilino prima di sera.
D'altra parte però sono rimasto stupito che la direttrice dell'Herald non abbia sentito puzza di bruciato per lo stranissimo silenzio del miliardario, protratto fino alla conclusione della stampa della nuova edizione del giornale. Un personaggio con tutti quei soldi e quel potere ha sicuramente uno squadrone di avvocati diabolici, per cui se in 7 ore non dà nessuna risposta, c'era da aspettarsi una mossa ben più offensiva di un semplice correre ai ripari per limitare i danni. Quello che mi perplime è come invece il Post sia riuscito ad arrivare in edicola pubblicando la stessa storia.

[pankow]

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D'altra parte però sono rimasto stupito che la direttrice dell'Herald non abbia sentito puzza di bruciato per lo stranissimo silenzio del miliardario, protratto fino alla conclusione della stampa della nuova edizione del giornale. Un personaggio con tutti quei soldi e quel potere ha sicuramente uno squadrone di avvocati diabolici, per cui se in 7 ore non dà nessuna risposta, c'era da aspettarsi una mossa ben più offensiva di un semplice correre ai ripari per limitare i danni. Quello che mi perplime è come invece il Post sia riuscito ad arrivare in edicola pubblicando la stessa storia.

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Credo che riguardi il modo in cui il Post ha gestito la pubblicazione del giornale andando ancora una volta ad intaccare i valori morali del giornalismo. I giornalisti del post, a differenza di quelli dell'herald, non ha contattato il porcone per la replica (se non ricordo male il direttore dice che in alcuni casi e' meglio non esporsi al nemico), ha tenuto una copertina diversa fino alla fine, mantenendo quindi il lavoro ad un certo livello di riservatezza.
Spettacolari i Tears for Fears

[kimono23]

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Uhm... può essere. Come può anche essere che l'editore del Post si senta con le spalle ben coperte, essendo sia intimo col Primo Ministro, sia appoggiato dal proprietario del giornale, miliardario anch'egli e nient'affatto simpatizzante dell'altro riccastro porcellone.

[pankow]

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Uhm... può essere. Come può anche essere che l'editore del Post si senta con le spalle ben coperte, essendo sia intimo col Primo Ministro, sia appoggiato dal proprietario del giornale, miliardario anch'egli e nient'affatto simpatizzante dell'altro riccastro porcellone.

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Ad una richiesta di ingiunzione puoi rispondere vincendo la causa o corrompendo il giudice. E non credo che quella notte siano usciti due verdetti diversi per un problema simile e soprattutto non penso che quella notte siano stati chiamati in causa due giudici diversi.