Una cosa non mi è chiara: ma l'Eurovision è il trampolino per qualcosa?
Capisco l'opportunità (anche economica, immagino) di ospitare l'edizione in casa, ma arrivare 1° o 6°, in soldoni, cosa cambia?
Ci sarà sicuramente il fattore momentaneo della visibilità però, se uno è un cane, non c'è visibilità che tenga.
I vincitori delle passate edizioni chi sono? Che fanno adesso nella vita? L'Eurovision li ha lanciati nel jetset mondiale o sono dei minivip che bazzicano nei talk dei rispettivi stati?
Parlo di quelli che già non avevano una carriera alle spalle (tipo Katrina and the Waves citata qualche messaggio sopra). Tanto per sapere. Io, da profano, non ne conosco praticamente nessuno, per cui non saprei che dire.
E la cosa vale ancora più, secondo me, per i classificati dal secondo in poi: vedi mai che il pezzo spagnolo non diventi il tormentone dell'estate (non credo, eh). L'epic sax guy non parte da un'ultima o quasi posizione del suo Eurovision?
E viceversa per i primi.
Bulgaro e portoghese, i più votati dal pubblico, l'anno prossimo chi se li ricorderà? Magari tutti, ma magari no.
Non so se il ragionamento svilisca o travisi del tutto il senso della gara. Chiedo agli esperti.
A me, ad esempio, è venuta la curiosità di approfondire la conoscenza di qualche cantante (baltici, scandinavi - Svezia esclusa - e ungherese), a prescindere dalla posizione finale in classifica.