Ho voluto aspettare fino all'ultima puntata prima di dare un giudizio su questa stagione di True Detective. Era troppo facile fare confronti con la prima, adoratissima, stagione, ma il confronto NON SUSSISTE. Quindi meglio non farlo.
Personalmente ho trovato la storia scritta davvero, davvero male.
Misteri che ti intrigano, tanta carne al fuoco, che viene lasciata raffreddare a lungo... e quando la devi mangiare, non ti scende giù.
Momenti recitativi... MEH. Per fortuna c'era Farrell che ha retto sulle sue spalle la stagione.
Scene messe lì tanto per... Non so se si è capito, FORSE, qualcuno si sarebbe rivisto entro DUE SETTIMANE. DUE SETTIMANE. DUE SETTIMANE. Meglio ripetere questo concetto piuttosto che approfondire altri aspetti. Vabbè.
Finale distruttivo: alla fine il povero Ray riesce a riabilitarsi agli occhi del loquace figlio (senza nemmeno sapere di essere davvero il padre

), giusto in tempo per farsi sforacchiare per benino dai suoi ex-colleghi.
Bezzerides se ne va ai festini in Venezuela assieme alla donna di dubbie capacità recitative e alla fine racconta la storia ad un giornalista che, si spera, un giorno farà luce sulla vicenda.
Frank... vabbè, che cazzo, ti sei fatto fregare alla Sonny Corleone. Guardalo il Padrino, ora che sei lassù e hai un po' di tempo libero...
Boh, stagione che mi ha lasciato parecchio perplesso e che mi ha poco appassionato (parere personale, eh)... magari dovrei riguardarla tutta di seguito per apprezzarla meglio, ma non so quanto cambierebbe.
Voto: 6 e 1/2