Sono d'accordo con coloro a cui non è piaciuto molto com'è stato tratteggiato il Doctah e di come la sceneggiatura sia troppo diluita e utilizzi concetti scientifici già sviluppati più che bene in episodi e stagioni precedenti.
Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai, per diventar quel che sei.Ma ve lo immaginate cosa potrebbe dire William Hartnell (il Dottore #1) se vedesse questo #12? Non furono solo gli sceneggiatori a preparare le storie da filmare, anche l'attore contribuì molto alla creazione del personaggio e di tante sue sfumature. Proprio questo particolare mi fa pensare che Peter Capaldi, essendo un grande fan della saga, ci stia mettendo del suo e stia collaborando con Moffat & Co. affinchè il suo Dottore piaccia alla maggior parte degli spettatori.
Se me lo chiedi non rispondo.Il fatto è che non si può piacere a tutti e quindi stanno indirizzandosi su un target giovane, molto internettizzato (se mi concedete il termine) e considerato anche abbastanza ignorante, visto che gli si deve pure spiegare il loop temporale e addirittura lo si invita a googlare per trovarsi altri spiegoni. Della Serie:
"Lo so già che non capisci un'acca e quindi prima te lo spiego io, poi se non ci sei ancora arrivato vattelo a cercare da solo, che vuoi da me? Ho da recitare io, devo fare Beethoven, tzè!" Ritorno a citare la buon'anima di Hartnell e mi chiedo se gli sarebbe mai venuta l'idea (o l'avrebbe accettata) di rivolgersi alla telecamera ed invitare il pubblico a consultare l'enciclopedia.
Più allegro tutto sembra. E d'improvviso quel silenzio fra noi.Leggendo i vostri commenti scopro che anche il pubblico italiano del Doctah (quello che scrive qui sopra) è stato diviso proprio da queste scelte di marketing: ai più giovani piace questa svolta rockettara con tanto di chitarra elettrica, occhiali sonici e battutine ad effetto Tumblr, al resto del pubblico che segue la Series da molto più tempo invece queste scelte risultano spaesanti e confuse, quasi inappropriate. Se fosse solo questo il punto critico ci si potrebbe anche mettere una pietra sopra ed attendere il prossimo Dottore, il #13 (il pubblico italiano scaramantico toccherà ferro ed amuleti vari per mesi e mesi interi

).
Oh no. Ferma, ti prego, la mano.Ciò che sta diventando purtroppo palese è anche la mancanza di idee originali - vedi il riprendere schemi ed idee narrative già abusatamente sviluppati in precedenza - e l'imbarazzante approssimazione con cui si entra in territori sconosciuti
ad minchiam senza rispettare il canone della Series. Non si ha nemmeno l'accortezza di farlo evolvere, ma lo si modifica addirittura a proprio uso e consumo, infischiandosene di una enorme fetta di pubblico che segue la Series da anni. A loro interessa solo il target giovane che col cavolo si va a rivedere la altre Stagioni, su internet c'è già fin troppo da vedere.
O mare nero, o mare nero, o mare ne... Tu eri chiaro e trasparente come me.Qualcuno potrà scusare tutto ciò con i malaugurati tagli di budget inferti alla Produzione a causa della crisi, ma io sostengo che è proprio in questi momenti di difficoltà che si vede la qualità e l'abilità di sceneggiatori e di Show Runner degni di questo nome. Ottenere la massima resa con la minima spesa non è alla portata di tutti. È inutile spendere tanti soldi in effetti speciali (ho fatto un giretto sul sito della MILK, l'azienda che si occupa da due stagioni del Doctor Who e che se ne fa un grande vanto), se poi la storia alla base è fragile, inconsistente e deludente. Ci sono sceneggiatori che sanno scrivere storie della durata di due ore, ambientate in un'unica stanza e con solo due attori, che per tutto lo spettacolo ti tengono alta l'attenzione del pubblico ed alla fine si urla al capolavoro. Ovvio che non si chiede di arrivare a tanto, ma almeno restare in zona non sarebbe affatto disprezzato.
Non so chi sei, non so più chi sei, mi fai paura oramai, purtroppo.Senza considerare che si è perso lo scopo primordiale che era anche il punto forte di questa Series: l'avventura istruttiva. L'idea di partenza, che poi si è mantenuta per tante stagioni, era istruire un pubblico scolare su una vastità incredibile di argomenti scientifici, filosofici, antropologici, letterari ed umanistici. Ora si è ridotta ad una produzione seriale di continui e noiosi casi settimanali (bisettimanali) del Doctah contro il nemico di turno, usando per altro storie già inventate e riciclate (male), tanto per fare il compitino e portare a casa l'assegnino. Questa tendenza al ribasso della qualità e dell'ispirazione della scrittura sta snaturando una Series con potenziali immensi ed ancora inesplorati, che non necessitano dei soliti mezzi tecnologicamente costosissimi per essere realizzati, ma di ottime ed originali idee. Quante volte avete visto un film pieno zeppo di effetti spettacolari, ma con una storia che faceva pena? Immagino vi sarete sentiti
"rapinati", se avete pagato l'ingresso al cinema, oppure
"derubati" del vostro tempo, se l'avete visto in altri modi, giusto? Ecco... la sensazione che sto ricevendo da questi episodi è la stessa.
Sono gli occhi di una donna ancora piena d'amore. (nel mio caso un uomo)Sono affezionato alla Series
"Doctor Who" e mi dispiace davvero molto che si stia ammosciando a questi livelli, perchè altri professionisti in cabina di regia e di scrittura sono riusciti a farmici affezionare a tal punto da continuare a guardarla comunque, nella speranza di nuovi guizzi di genialità e storie epiche. Sono annoiato di veder arrancare questa Series, nonostante i grandi attori, per colpa di cosidetti professionisti che stanno facendo avvizzire quel ramo sul quale erano stati invitati a sedersi. Lo stesso ramo che è stato fatto crescere rigoglioso con cura, sapienza e tanti anni di lavoro ben fatto.
Per chiudere una domanda sola sorge spontanea:
"Ma Gallifrey?"