La Teoria del Tutto di James Marsh
Mamma mia, che film brutto; ma proprio di quel genere che non vedevo da tanto tempo. Al di là della indiscutibile bravura di Eddie Redmayne (anche se l'Oscar se lo meritava Keaton, a mio modesto parere), ci troviamo di fronte a un qualcosa di così piatto e retorico, che già dopo i primi 10 minuti volevo scappare dalla sala e tornare alla cassa per chiedere indietro i miei 3 innocenti euro. I dialoghi sono sconcertanti e soprattutto ho visto tante scene che contraddicevano quelle precedenti.
All'inizio, in una scena Felicity Jones si vergogna di parlare con Hawking in mezzo ai suoi amici, in quella dopo non si crea più problemi e anzi accetta pure di andare a pranzare dai famigliari del protagonista; verso la fine ci "spolpettano" che la Jones sia invidiosa della nuova badante di Hawking e una sequenza dopo lei dichiara di non amarlo più. E potrei dirne tante altre ma preferisco fermarmi qui.
Poi non concepisco questa decisione, in termini di fotografia, di illuminare tante scene in maniera così eccessiva da far concorrenza al direttore delle luci di Pomeriggio 5. Per non parlare delle sequenze costruite appositamente con lo stampino per far piangere lo spettatore sensibile di turno; soprattutto nel finale c'è una certa esagerazione da questo punto di vista, ciò dimostra una mancanza di sincerità da parte del regista, incapace di riuscire a creare empatia senza ricorrere ai classici trucchetti da manuale accademico. La domanda che mi sono posto alla fine è la seguente: è stato il film incapace di sfruttare una storia potenzialmente intrigante e stimolante oppure è la storia che già in sé era priva di mordente e di cui forse non era proprio opportuno fare l'ennesimo biopic-dramma romantico?
Voto 4