Primissima cosa, ho capito perché hanno deciso di farli parlare tutti in inglese, in un certo senso ti dava la sensazione di essere parte di questo trip e di poterli capire proprio come loro si capivano tra di loro E poi insomma, diciamocelo, all’audience americana non si può chiedere troppo…

Serie davvero con una marcia in più, dal cast iper variegato ai set sparsi in mezzo mondo. La trama è stata decisamente all’altezza delle aspettative, intricata stile “inception” ma con gli svarioni filosofici tipici dei Wachowsky.

Dopo averla vista tutta, si capisce che non hanno ancora messo tutte le carte in tavola… non dico solo a livello di trama (la rinnoveranno per forza!) ma proprio a livello di spiegazione globale di cosa siano questi sensate, dove vogliono andare a parare insomma e cosa comporti la scoperta di questo “universo” nella nostra realtà.

Detto questo fantastici gli intrecci della trama, le scene a metà tra due luoghi erano una gioia per gli occhi e per gli svarioni mentali! Soprattutto nei primi episodi in cui non si capiva ancora una fava! Il fatto di coesistere in due posti è qualcosa di oltre!
I set “reali” davano un sapore del tutto unico alle varie scene e proprio grazie a questo non pesava poi troppo che non parlassero la loro lingua.

Unica nota negativa, se all’inizio ho trovato molto divertente il fatto che giocassero con certi luoghi comuni culturali, a lungo andare certe cose le ho trovate un po’ pacchiane. In particolare le storyline indiana, messicana e kenyana. Comunque i personaggi sono tutti interessanti e di molti sappiamo ancora poche cose, quindi ci sarà spazio per uno sviluppo maggiore in futuro.

Anche il discorso di Jonas sulla differenza tra sensate ed esseri umani era un po’ stile Matrix 2-3 (buuuuuh) piuttosto che stile Matrix originale (yay!).