Ok, sarò una voce fuori dal coro e forse impopolare.. Ma a me John Watson è piaciuto, molto più qua che nella stagione passata o nella prima di questa, dove sembrava quasi indifferente in alcune puntate.
Entrambi, John e Sherlock, hanno il loro personale inferno in cui vivono sin dalla prima stagione. Entrambi con manie suicide: per Sherlock ci sono le droghe, per John c'è la pistola accuratamente conservata a portata di mano. Ma, come hanno rimarcato più di una volta, si sono salvati a vicenda l’un l’altro in più di un'occasione.
Come Sherlock non è un robot senza sentimenti, seppur in superficie lo vuole sembrare, così John non è un omino fluffoso tutto maglioni e gattini che qualcuno ha voluto immaginare.
È un soldato, uno che spara senza pensarci su due volte per salvare qualcuno, uno sanguigno che si inc…a facilmente; vorrei ricordare la scena in ASIB: Sherlock chiede un pugno, John cerca di controllarsi, ma quando è provocato, seppur non in modo grave, gli dà un pugno in faccia, uno spintone e lo prende per il collo.
Quando Sherlock ritorna, certo ci è proposto in modo divertente, ma lo colpisce ben tre volte e dare una testata sul naso non è certo fare una carezza…
In questa quarta stagione lo vediamo risprofondare nel suo inferno, sia per il dolore dovuto alla morte della moglie, sia per i sensi di colpa, e seppur Sherlock non ne sia responsabile, diventa il suo bersaglio.
Per me è umano, molto. Quando soffriamo è proprio con le persone che amiamo di più che ce la prendiamo. Siamo “cattivi” e cerchiamo, più o meno inconsciamente, di ferirle in modo profondo, perchè sappiamo che andremo sicuramente a segno e abbiamo quasi il "bisogno" fisico di far provare lo stesso dolore che stiamo provando noi. Certo, magari noi ci limitiamo a parole dure, ma John, come ho già detto, è un sanguigno, scatta… E nel momento in cui cade ogni freno ecco che ai pugni seguono i calci, la voglia di fare male, molto male, anche se è una persona che lui sa non meritarlo, è irrazionale, ma ormai è in preda al furore cieco. (Martin superbo, come anche Ben).
È vero che siamo abituati a pensare di John che sia la bussola morale della situazione, ma come ogni uomo anche lui ha la sua parte “oscura”, anche se cerca sempre di frenarla, ma proprio per questo, quando prende il sopravvento diventa incontrollabile.
Per quello che riguarda il chiedere scusa, stiamo parlando di John e Sherlock, due tipi che certe cose mica sanno dirle a parole. Hanno un modo tutto loro di chiedere scusa e di perdonarsi.
Quando Sherlock è tornato è vero che ha chiesto scusa, ma una volta l’ha fatto perché doveva, non perché lo sentiva e un’altra mentre tirava uno scherzo da infarto al suo amico..
Ecco, in una simile occasione, se uno mi fa credere che stiamo per morire dilaniati da una bomba, facendomi perdere dieci anni di vita, e poi mi dice: "scherzavo era solo per farmi perdonare", io altro che perdono, ti parto di capoccia..