Forse è stata un po' forzata l'introduzione, però è figlio di Jaime, è giusto che la Gabaldon abbia in qualche modo intrecciato la sua storyline a quella del padre.
Fergus alla fine non avrà avuto un capitolo tutto per sé ma è abbastanza presente in tutta la serie. Personalmente non sento la mancanza di un capitolo dedicato solo a lui o narrato attraverso il suo punto di vista.
[Una delle cose che non mi scenderanno mai giù e che non perdonerò mai alla Gabaldon è stata la scelta della moglie di Fergus
Tra tante figlie di Jenny, è andato a innamorarsi di una ragazzetta della metà dei suoi anni, viziata e capricciosa.

]
Per quanto riguarda il fatto che tutti si innamorano di loro neanche fossero semidei è surreale e anche fastidioso.
[Poi parliamoci chiaro: madre natura sarà stata generosa con entrambi, ma a sessant'anni, di cui gli ultimi dieci - per Claire, a Jaime è andata un pochino peggio anche prima - trascorsi a coltivare terreni senza moderni strumenti, al sole e alle intemperie, a tagliare alberi e costruire case, sempre senza moderne attrezzature, a combattere, cavalcare e a cacciare... beh, voglio vedere se un minimo questa bellezza non viene scalfita
È vero anche che la vita all'epoca era così un po' per tutti, quindi in base ai canoni del tempo, potevano forse sembrare dei semidei

]
Sembra quasi che per riaffermare i reciproci sentimenti, il loro amore debba essere messo in crisi da qualcosa o da qualcuno, che sia il fantasma di Frank o quello di Laoghaire, Thomas Christie o sua figlia

, Mary MacNab e via dicendo.
È come se il loro legame, soprattutto negli ultimi libri, a volte si affermi per negazione ed esclusione e che devono sempre perdersi fisicamente e realmente per poi ritrovarsi. Questa cosa l'ho trovata un po' fastidiosa e noiosa
