Sapere perfettamente di poter vincere è diverso dal sapere di vincere. E che Jacob sapesse già in partenza di vincere, mi sembra una cavolata. Inoltre, se fosse vero questo implicherebbe anche tutto il discorso del mancato libero arbitrio dei candidati: li ha manipolati talmente bene che non avevano altra scelta se non comportarsi come voleva Jacob.
Il tuo ragionamento fila, ma non credo sia giusto perché alla fine i losties non hanno raggiunto un risultato di miglioramento personale legato al piano pensato di Jacob, ma legato a quello che maggiormente cercavano.
Jacob alla fine ha solamente messo eventi e pedine nella maniera più adatta perché queste persone giungessero a quello che loro avevano sempre cercato.
Pensa a Jack: okay è un piano di Jacob, ma ciò che ottiene alla fine di tutto è quello che ha sempre cercato.
Quindi io il ruolo di Jacob lo vedo più come guida, consigliere, un uomo che li ha seguiti e li ha spinti (talvolta in maniera molto brusca non lo nego) queste persone a cercare dentro sé stesse quella parte di loro che volevano e che non riuscivano a trovare.
Sì ma bisogna anche pensare razionalmente, se davvero il mondo rischia di essere distrutto... al massimo poteva assumere dei mercenari per fare il lavoro sporco, senza dovere inventarsi un piano millenario.
Il mondo rischiava, l'importanza cruciale dell'Isola non era una balla. Comunque il tuo discorso manca dell'elemento più importante: dare a quelle persone una nuova ragione di vita.
Ha cambiato in meglio tutte le persone che sono giunte sull'Isola, anche quelle che sono morte.
Certo, assumendo che non gli fosse possibile risolvere questo inconveniente semplicemente creando nuove regole, cosa invece del tutto possibile e probabile. Inoltre, come dicevo avrebbe potuto rivolgersi direttamente a Desmond invece di elaborare quel casino moltiplicando esponenzialmente i rischi.
Come ho scritto sopra: dimentichi sempre il concetto di dare alle persone modo di migliorare
La verità è che Jacob non voleva solo salvare il mondo (sempre che il mondo fosse in pericolo), ma voleva salvarlo usando i suoi personali metodi, ovvero manipolando la vita di altre persone facendo sì che alla fine scegliessero di aiutarlo. Ovviamente questo è dovuto all'egoismo di Jacob che non voleva solo che il mondo fosse salvo, ma voleva anche allo stesso tempo vincere la "scommessa" fatta con suo fratello e dimostrargli che esistono anche esseri umani buoni (bella scoperta del cavolo, magari nella scommessa rientrava anche lo scoprire l'acqua calda?). E ovviamente, il fatto che voler anche vincere la scommessa comportasse delle complicazioni enormi che avrebbero comportato la morte di centinaia di persone, come anche un rischio spropositato che il mondo venisse distrutto, a Jacob non frega assolutamente niente. Lui vuole entrambe le cose, vincere la scommessa e salvare il mondo. E per lui è meglio ottenerle entrambe uccidendo una marea di persone che ottenere solo la salvezza del mondo usando una strada facile e sicura. E per lui era meglio che il mondo venisse distrutto nel suo tentativo di ottenerle entrambe piuttosto di avere la salvezza dell'umanità ma non aver vinto la sua scommessa da quattro soldi.
Questo commento e tutti gli altri mi confermano un idea che avevo già da un po' di tempo e che forse spiega le nostre diverse visione su questa storia.
Tu vedi Jacob totalmente dal lato divino, ti sei fatto prendere dalla questione delle regole, dall'apparente onniscenza che questo personaggio dimostra senza andare nel profondo della sua contorta mentalità. Tante volte mi hai detto che bastavano le regole mostrando proprio come Jacob per te sia solo una figura che doveva mettere delle regole per gestire la cosa.
Io personalmente considero questo lato ma guardo Jacob soprattutto dal lato umano. Parli di scommessa, di manipolazione, pur non essendo stato giusto e non avendo avuto sempre un metodo in lui vedo una grande persona.
Te l'ho scritto sopra: io in Jacob vedo un consigliere, un uomo che ha seguito tutte queste persone e le ha spinte a trovare ciò che cercavano e ci è riuscito perché ognuna di quelle persone è nuova, anni luce da quei fagotti fragili e insicuri che erano il 22 settembre 2004.
Salvare l'Isola e il mondo esterno? Vengono dopo e infatti Lost ci ha dimostrato proprio tutto questo: che prima di un semplice mistero, vengono le singole persone.