Facendo la spiega semplice semplice, come si fa ai bimbi di tre anni, Ted sta impostando un discorso lunghissimo il cui fine ultimo è chiedere ai figli il "permesso" di riprovarci con Robin.
Il fine ultimo non è quello, il fine ultimo è il bisogno di superare il dolore attraverso la celebrazione dell'epicità della vita quotidiana. Se non si capisce questo non si è capito nulla di Ted Mosby e di HIMYM. Parlare di "cinico bastardo", di "viscido", di "volere qualcuno nel letto" significa davvero non aver capacità di andare un minimo più a fondo di un banale senso letterale. Spostati un attimo dalle ship e dalle romance, la serie parlava soprattutto di altro.
Tutta la serie è un susseguirsi di "that's the dream", "legendary", "the one". Ogni racconto rappresentava la spasmodica e illusoria ricerca di un punto fisso che emergesse dalla mediocrità delle loro vite.
Ma ogni sogno cresceva e inesorabilmente si dissolveva, dai progetti amorosi di Ted a quelli artistici di lily, passando per l'ambientalismo di Marshall. Vuoi per sfortuna, per cattiveria o per pura stupidità, tutto prima o poi finiva. La Fiero si scassa, l'hamburger non si trova, la pizza alla fine fa schifo, il matrimonio si sfalda, i quadri non interessano, il tg non lo guarda nessuno, il bar dura una serata....
Erano storie di mediocrità, che sono il sale della vita di tutti, ma che Ted celebrava come eventi unici nell'epicità del suo racconto.
Il motivo di questo è precisamente il bisogno di sfuggire alla transitorietà, alla vanità, alla percarietà delle esistenze, la necessità che una vita qualunque trovi un suo punto cardine che resti immortalato al di fuori del tempo e dello spazio che tutto consuma.
E' questo il senso della ricerca e del valore del racconto. E' per questo che in molti cerchiamo The One, e quando la o lo troviamo faremmo carte false per poter congelare il tempo in quell'istante, diverremmo tutti "Time Travelers"
Ma anche The One non non può sfuggire alla vanità della vita, anche The One come the dream, come i legendary, come tutto, per sfortuna o per stupidità spesso passa via.
E cosa fa Ted per superarlo? Racconta, racconta di come la sua ricerca del grande amore sia stata ardua e piena di delusioni, di errori, di sciocchezze ma anche di gioie, di piccole vittorie, di miseri aneddoti che per comuni mortali sono comunque grandi storie da raccontare.
Nel farlo, implicitamente sta ammettendo questo: "sono una persona qualunque, piena di difetti, di errori, in costante oscillazione tra vizio e virtù, e ho solo cercato con tutte le mie forze
di essere felice".
Ed è questo il punto, la ricerca della felicità. Tracy, che era l'assoluto di Ted, è precipitata anche lei nella vanità del "troppo reale", portata via dalla malattia. Ma questo bisogno di assoluto di Ted resta vivo e si manifesta nel suo profondissimo e entusiasmante racconto fatto in realtà per lo più di banalità quotidiane.
Questo fanno capire i figli a Ted, quando si rendono conto che il padre racconta una vita "normale" cose me fosse un racconto epico: che poteva "ripartire", perchè Ted non stava chiedendo di potersi sbattere Robin (ma davvero, quanto ingastriti si deve essere per poter pensare una cosa del genere?). Senza rendersene conto, stava chiedendo di poter riprovare a cercare di essere felice. Perchè è la ricerca della felicità l'unica cosa che dura per sempre.
"Last forever".
Non è certo un happy ending, ma non è neppure un finale viscido, o triste. E' un finale tremendamente umano.