Torno a difendere la mia teoria, basandomi su intuizioni più che da giallista e criminologo, 'che non ci capisco mai un tubo, ma da amante del genere horror-thriller e discreto conoscitore ed estimatore delle "tecniche" di regia e di sceneggiatura. (non è che ci credo davvero, è solo per sport
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Perché Jimmy...
E' l'outsider della combriccola perché non vive nell'albergo, passa MOLTO tempo fuori dalla cerchia degli invitati al matrimonio. Lo vediamo apparire ogni tanto, o lo troviamo lì sul molo, intento a eviscerare branzini. Questo fa sì che l'attenzione dello spettatore oscilli nettamente, in un effetto dondolo, tra il nulla e il 'ah già, e poi c'è Jimmy'. E' meno facile tenere d'occhio le sue mosse, come invece facciamo da settimane con gli occupanti dell'hotel. Stiamo lì a piluccare su ogni minima espressione 'strana' di Henry, o sui comportamenti ambigui di JD, o sull'irreale indole cavalleresca e gentile di Cal... mentre per quanto ne sappiamo, nel frattempo, Jimmy potrebbe essere in una caverna a rosicchiare i femori di un cadavere. Perché ha molto più spazio 'vuoto' da riempire nella storia, mi sembra quasi di vedere il montaggio della spiegazione finale:
"Mentre voi preparavate il matrimonio, io vi ho isolati e uccisi uno per uno in questo, questo e quest'altro modo. Ma perché sto qui a spiegare i fatti miei, che lo so benissimo che mentre parlo arriverà qualcuno a salvarti e a piantarmi una pallottola in testa?".

Poi...
Mai fidarsi di quello che appare sempre al momento giusto (o sbagliato, ma comunque in momenti di forte tensione emotiva). Il momento in cui ho iniziato a sospettare di Jimmy è quello in cui, in un flashback, salva Abby (nascosta in un cespuglio) da Wakefield, mettendolo in fuga.

Mmh... c'è qualcosa che mi puzza in quella scena. Non ho elementi o prove per supportare i miei sospetti, solo istinto filmico.
E poi è troppo perfettino: belloccio (puzza un po' di paranza però), lavoratore, spiritoso, rispettoso, coraggioso, puro di sentimenti ecc ecc.

Da non dimenticare poi che
nessuno ha mai detto che l'assassino debba essere uno (ricordiamo che la serie è stata presentata come l'anello di congiunzione tra Dieci Piccoli Indiani e Scream, in un certo senso 'spoilerando' la possibilità di più assassini).
Inoltre,
non mi stupirei se le frecce che hanno ucciso Cole Harkin fossero in realtà scoccate da qualche congegno, qualche trappola ingegnosa.
Improbabile? Beh, quanti di voi avrebbero considerato possibile creare un meccanismo a molla collegato all'interruttore elettrico della chiesa, che una volta spento rilasci uno scalpellone a due mani posizionato nel lampadario, di modo che vada a finire dritto dritto tra l'emisfero destro e sinistro del cervello di Mr. Wellington???
Gli sceneggiatori di Harper's Island sono esperti del genere, un genere che ha vissuto per anni di cliché, che si è rinnovato ribaltando i vecchi cliché fino a rendere il colpo di scena a tutti i costi un altro, nuovo cliché.
Ci stanno prendendo in giro, alla grande direi, perché oramai non si sa più cosa aspettarsi.
Che l'assassino sia qualcuno che non ti aspetti? O che sia proprio quello che, per primo, è stato il sospettato numero 1 e scartato perché
troppo banale?
Concludendo questo prolisso intervento, c'è anche la possibilità che gli autori abbiano congegnato il cosiddetto
giallo 'disonesto', ovvero una storia in cui nessun lettore o spettatore potrebbe risalire al colpevole perché non vengono volutamente inseriti elementi perché possa farlo. Del tipo: l'omicida è un personaggio che non si è mai visto, di cui non si è mai sentito parlare, di cui si ignora completamente l'esistenza e che non ha movente. Magari ciccia fuori agli ultimi dieci minuti del finale, un contabile di Cincinnati con la passione per i viaggi, i vecchi flipper e i sottobicchieri da pub. Oh, oltre alle stragi senza senso, si intende.

Ho concluso, il nonno vi saluta e va a sciacquare la dentiera.
