Battaglia epica.
Sotto questo punto di vista le battaglie che coinvolgono Jon Snow non mi deludono mai, ma stavolta è stato qualcosa di più, per tutto quello che c'era dietro, perchè si combatteva per Grande Inverno e per il riscatto degli Stark, che più di tutti hanno subito perdite dall'inizio della serie. Il vessillo degli Stark di nuovo al suo posto alla fine vale tutto l'episodio.
La battaglia mi ha tenuta con il fiato sospeso, nonostante l'esito fosse abbastanza prevedibile (ma non si sa mai). Quindi bravi ancora di più.
Finalmente ho rivisto Jon. Forte, determinato, combattivo.
È caduto nella trappola di Ramsay, che ha agito esattamente come aveva previsto Sansa, ma non avrebbe potuto comportarsi altrimenti, è stato semplicemente Jon. Anzi è stato Ned, pronto anche a farsi ammazzare, a fare la cosa meno astuta se però è quella giusta.
È come da tradizione questo spirito giusto, l'onore, non paga nei Sette Regni, e se non fosse stato per l'esercito che arriva stravolgendo gli esiti della battaglia sarebbe morto, combattendo, con onore, ma avrebbe perso.
Jon era stato avvertito da Sansa, suo fratello non ne sarebbe uscito vivo e sarebbe anche stato usato per farlo cadere in trappola, così è stato, ma Jon ci va incontro consapevolmente perchè se c'è anche solo una possibilità di salvare Rickon lui deve provarci.
Bastardissimo ucciderlo ad un passo da Jon. Io credevo che Ramsey volesse farlo correre incontro a Jon per mandargli dietro i cani affamati, ma quelli ce li siamo tenuti per il finale.
Rickon vittima di eventi più grandi di lui. Condannato solo per il suo nome, non ha mai avuto davvero la possibilità di essere uno Stark.
La mano di Jon che lo stava per afferrare, la freccia che lo colpisce proprio all'ultimo minuto, quando stavano iniziando a crederci, un colpo basso, e a quel punto Jon sa che sta mandando all'aria tutta la sua strategia, le poche possibilità di vittoria che aveva, ma non può indietreggiare, fiero va incontro al suo destino. Rimane impressa l'immagine di lui, sconfitto, perchè non è riuscito a salvare suo fratello, ma che ancora estrae la sua spada, solo, contro un esercito intero che avanza, così come la ferocia con cui combatte fino all'arrivo dei suoi.
La battaglia dei bastardi l'hanno chiamata, sebbene uno ancora uno Snow e l'altro ormai un Bolton, ma il vero bastardo, e di certo non per le sue condizioni di nascita, era solo uno.
La superiorità di Jon sta tutta anche prima che si iniziasse a combattere, quando parla con Ramsey.
Lui è seguito da uomini che vogliono combattere per lui, sarebbe disposto a morire al loro posto, Ramsey è seguito solo per paura, e per lui non sarebbe minimamente pensabile combattere con Jon, in prima linea, al posto dei suoi uomini.
Tormund e Davos hanno trovato qualcun altro da seguire, i loro Re sono caduti ma Jon non è un Re, è uno di loro.
Mentre Ramsey osserva la battaglia da lontano e scappa quando le cose non vanno come aveva previsto, Jon è in prima linea a combattere e rischiare la vita insieme ai suoi uomini, insieme ai Bruti, disonorevole per i Lord del Nord.
Quando alla fine Jon sta per uccidere Ramsey vede Sansa e lo lascia a lei.
Sansa si è presa la sua vendetta, nel modo più crudele possibile, e nel suo sorriso finale riecheggiano le parole di Ramsey che ormai lui, con la sua crudeltà, è parte di lei. Ma non solo questo, Sansa è diventata fredda, lei non si sarebbe fatta guidare dall'istinto come Jon, perchè per lei Rickon era già dato per morto, non si scompone neanche davanti al suo corpo, ma va ad uccidere Ramsey, perchè come gli aveva detto, oggi sarebbe morto.
La sua evoluzione è evidente, da ragazzina speranzosa e fiduciosa a donna realista, anche disillusa. Nessuno può più salvare nessuno.
Mi è piaciuta quando senza troppi giri di parole dichiara a Ramsey che sarebbe morto, prende e se ne va, o quando dice a Jon che se avesse perso non sarebbe tornata viva da Ramsey. Come in Jon rivedo l'onore di Ned, in lei rivedo la determinazione di Cat.
La vittoria si deve a Sansa, ma non è stata leale con Jon, non ha avuto fiducia in lui, come le faceva notare Brienne.
Spero che ci sia un confronto tra i due.
Anche la loro lite non ha molto senso. Lei gli fa notare che non hanno abbastanza uomini, ma lui ne è perfettamente a conoscenza, solo che sa di non avere altre possibilità, aspettando non solo non avrebbe uomini in più, ma si aggiungerebbe lo svantaggio della neve, che ha decretato la sconfitta di Stannis. Sansa invece vuole aspettare perchè spera che arrivino in tempo gli uomini di Ditocorto. E' un'informazione fondamentale, che a Jon manca, e avendola avrebbe potuto decidere diversamente.
Molto bello il momento girl power di Daenerys e Asha, Daenerys era già stata conquistata quando Theon ha detto volere la sorella a capo delle Isole di Ferro. Ma in generale tutti e quattro, il discorso sui loro padri e sul voler rendere il mondo migliore di come l'hanno reso loro.
Che poi è la filosofia di Daenerys, quello per cui si batte, motivo per cui invece di tornarsene in Occidente si sta battendo anche per eliminare la schiavitù. Mi aspetto grandi cose da questa unione di Tyrion, Daenerys, Theon e Asha.
Tyron consigliere prezioso per Daenerys, che rischia di ricadere nella follia di famiglia e dare fuoco a tutto e tutti. Le serve una figura che freni la sua furia conquistatrice al suo fianco, come poteva essere Ser Barristan.
E intanto colgono l'occasione per ricordarci che tutta Approdo del Re era piena di Altofuoco...inclusa la Fortezza Rossa e il Tempio.
Per Melisandre si mette male. Certo che è bruciata viva una bambina ma il cervo di legno no.

Il cambiamento di lei sempre più evidente. Ha perso quella sicurezza, quel suo credere di avere tutte le risposte.
Non è al fianco di Jon come lo era con Stannis. Non lo guida, nè influenza le sue scelte. È lì che aspetta, accadrà quello che il Signore della Luce vorrà. Forse Jon è stato riportato in vita per morire oggi o forse per uno scopo più grande. Lei si è fatta da parte, non partecipa neanche al concilio di guerra. Aspetta. Dice di non aver alcun potere e di interpretare, neanche più certa di farlo nel modo giusto, i segni che il Signore le da. Un cambiamento sostanziale rispetto all'inizio.
Mi è dispiaciuto tantissimo per il gigante, il primo ad aver accettato di seguire Jon. Ramsey doveva morire male già solo per lui.
Rickon sarà seppellito nella cripta, accanto al padre, ma la prima cosa che è venuta in mente a me è che la prima volta che abbiamo visto la cripta ci è stata raccontata la storia di Lyanna.
E niente, mi è piaciuto fondamentalmente tutto, i dialoghi, la realizzazione della battaglia, i draghi finalmente riuniti (finalmente sono liberi, notavo la differenza di dimensioni dei due che erano rinchiusi rispetto a Drogon, proprio come aveva detto Tyrion.)
Ma soprattutto il livello di coinvolgimento con Jon Snow, perchè non so se ero io, ma avevo la sensazione di essere lì a tendere la mano per afferrare Rickon, a cercare aria per respirare, a combattere e colpire Ramsey con tutta la forza che riuscivo a trovare.
Unica nota negativa, per me davvero importante, la mancanza di Spettro.
Non ci siamo proprio. Si ricordano dei metalupi solo quando gli devono far saltare la testa, quando invece sono parte degli Stark.
Spettro doveva essere per Jon quello che è Drogon per Daenerys. Capisco che i draghi possano fare più effetto dei metalupi, che per uno spettatore meno interessato agli aspetti magici possono essere niente di più che dei lupi più grandi, ma non è così, sono creature magiche, legate in modo indissolubile agli Stark, anche più di Daenerys con i draghi.
Molto bella la scena di Drogon che arriva e quasi avvolge Daenerys con un'ala per proteggerla, di lei che vola con lui e distrugge i nemici, e così Spettro doveva essere al fianco di Jon in battaglia. Se non sapevano come collocarlo nel casino della battaglia almeno quando Jon rientra a Winterfell per inseguire Ramsey, con Tormund e Wun Wun, ci doveva essere anche lui.