Comunque, anche se azzerassimo il cast e la produzione, un elemento di continuità rimarrà a prescidenre ed è la BBC, che dovrà farsi 2 conti.
Il calo vertiginoso del pubblico e dell'affezione è oggettivo; le cause sono più interpretabili, ma comunque non possono prescindere dal fatto che la scrittura e la recitazione siano calate altrettanto vertiginosamente.
E una correlazione con una certa agenda politica a me pare evidente (anche perchè, senza fare troppo i complottari, è un fenomeno che ha colpito molti franchise storici, determinando risultati simili in termini di pubblico e di apprezzamento, a quelli di Doctor Who).
A questo punto la BBC dovrà farsi i famosi 2 conti:
- continuare su questa strada, magari alzando l'asticella qualitativa della scrittura e del casting, cosa però difficile se l'inclusività deve comunque coinvolgere anche la produzione, con l'obbligo di scegliere scrittori, registi e costumisti in base al Cencelli della diversità, con il rischio del "get woke, go broke"
- fare un passo indietro, sperando in un ritorno del pubblico (e del soldo) ma rimettendoci la faccia
Detta così, la risposta sembra abbastanza ovvia e fa intravvedere la fine del Dottore, anche perchè non ho idea di quanto "strategica" sia la serie in termini di costi/introiti.
Se nemmeno l'allontanamento di Chibnall e Whittaker dovesse determinare un cambio di rotta, credo però che anche gli ultimi irriducibili perderebbero le speranze. Già leggo in internet di gente che spera in una pausa di qualche anno e in nuovo reboot: come dire, meglio niente che questa roba.
Immagino che anche molti noi la pensino così.
Detto questo, e chiusa la parentesi deprimente, dovendo scegliere un'attrice donna e non essendo molto informato sul jetset inglese, butto lì il nome di
Tamsin Greig, di cui ho un bel ricordo ai tempi di Black Books (roba di millemila anni fa).
Non so cosa stia facendo adesso, però: magari fa la mamma a tempo pieno!
