Ad una prima visione, questo episodio non mi aveva lasciato moltissimo. Però basta una seconda visione un pochino più attenta per scoprirne la meraviglia.
Innanzitutto è simpaticissimo il fatto che Donna preferisca godersi un po' di relax piuttosto che subire otto ore di viaggio stile gita scolastica (ormai si è abituata alla Tardis, eheh). So che questa scelta è data da un'esigenza di copione (mentre giravano Midnight giravano anche Turn Left, no? O sbaglio?), però comunque questo ci dice molto sulla companion: ha bisogno dei suoi spazi ed è disposta a prenderseli. Non vedo ciò come una cosa negativa, anzi, credo che sia normalissima e molto coerente col personaggio. Qualche pagina fa (probabilmente un post di cinque anni fa, sono sempre sul pezzo) qualcuno diceva che "Rose non l'avrebbe mai fatto e sarebbe andata col Dottore". Probabilissimo! Ma Rose non è Donna, ed è questo che mi piace: le companion non sono delle fotocopie, ma hanno personalità ben distinte.
Entrando proprio nella puntata, ho trovato tantissime cose davvero attuali e applicabili alla vita di tutti i giorni. Cercando di essere coincisa:
- la necessità (presupposta) di essere bombardati da stimoli diversi. La compagnia offre ai passeggeri diversi modi per rilassarsi durante il viaggio. Si poteva guardare un cartone animato proiettato contro la parete centrale, godersi i capolavori musicali della Carrà
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e ammirare l'ultima installazione artistica di un chissà chi. Contemporaneamente. Alla fine, anche se non ce ne accorgiamo, è quello che ci capita nella vita di tutti i giorni: spesso allo stesso momento guardiamo la tv, giochiamo col cellulare e ascoltiamo musica. Un bombardamento di stimoli senza i quali, se ne siamo assuefatti, non riusciamo a stare.
Quando fortunatamente il dottore spegne tutto, partono alcune lamentele. La coppia sposata, infatti, non sa cosa avrebbe fatto per quelle quattro ore. E giustamente il dottore si butta sul socializzare, la prima e più naturale forma di intrattenimento;
- il dare le colpe all'altro (cosa che comincia quando Miss Silvestri dice agli altri di non fissarla, perché non era colpa sua ma la responsabilità era del dottore che aveva cominciato a raccontare delle storie);
- la paura del diverso che si esplica nella volontà di eliminarlo per "salvaguardarsi". Non si sa ancora per certo quali conseguenze avrebbe portato questa nuova forma di vita, ma la prima decisione (e quella in voga fino a quando la hostess non si fa carico della situazione) è quella di eliminarla in ogni sua forma. La paura del diverso viene a galla anche quando non sanno chi sia il dottore e decidono che i dubbi sulla sua identità siano sufficienti per screditarlo.
- l' "ipocrisia" quando si pensa che il pericolo sia scampato. Una scena che trovo rappresentativa (e molto fastidiosa) è quando la signora abbraccia miss Silvestri "perché è libera", e la chiama pure tesoro. Peccato che fino a poco prima inveiva contro la sua persona ed il suo essere schiva (se non erro).
Oltre a ciò, questa puntata è recitata meravigliosamente e mette un'ansia incredibile. Poi è geniale come le cose più spaventose si rivelino essere quelle più semplici, quelle più legate ad una dimensione che ci trasmette tranquillità. Ripetere le frasi dell'altro è un giochino (snervante) che si fa da piccoli: chi associerebbe ad una cosa del genere un pericolo così grande? In altre puntate di Doctor Who capiamo che le cose più semplici sono quelle più terribili, non c'è necessariamente bisogno di grandi mostri e creature venute da chissà dove. Non a caso i "nemici" che solitamente mettono più ansia sono un bambino che cerca la sua mamma, delle statue di angelo, delle ombre....