Tempo permettendo, continuo a riguardarmi per la seconda volta ogni episodio di questa stupenda serie così da poter commentare al meglio. Stavolta è toccato agli episodi 6 e 7.
Riguardo l'episodio 6, è davvero un episodio eccellente, che mette molte basi per eventi che vedremo in futuro (rivelazioni su Yewell e l'ex sindaco Nicky, i comportamenti della E-Rep, certe implicazioni del mondo di Defiance).
Intanto già all'inizio vediamo le granate esplosive che ci sono anche nel gioco, tanto per "far sentire a casa" noi giocatori

La storia legata a Pol Madis continua a far vedere, dopo l'episodio 5, come la E-Rep sia un'organizzazione che, per quanto si chiami
repubblica terrestre, abbia più i connotati di un impero che vuole avere tutto sotto il suo controllo e mal sopporta chi non si piega al nuovo ordine costituito. Defiance, in quanto città-stato auto-proclamata, vuole la sua indipendenza, ma nel nuovo mondo dopo la terraformazione l'umanità inizia a sentire la necessità di tornare a essere una "globalità" (la necessità del treno a levitazione maglev permetterebbe scambi di merci e transito di persone), il problema che la "globalità" è la E-Rep e Defiance non vuole la sua ingerenza negli affari della città. La E-Rep rimane sicuramente una presenza di sottofondo per Defiance ma sempre scomoda, considerando anche che con le Pale Wars la E-Rep è divenuta la più importante potenza terrestre.
La figura di Eddie è caratterizzata in maniera veramente bella, un soldato fatto e finito, abituato a ricevere ordini e a eseguirli, con il tipico cameratismo tra soldati dello stesso plotone (il fatto che si sacrifichi per due volte per Nolan). Dopo anni e anni di combattimenti e di guerra contro i Votan, dopo il termine della guerra, persone come Eddie che sanno solo fare il soldato, si trovano spiazziati in un mondo senza più guerre e, non avendo Eddie avuto la fortuna come Nolan di aver trovato Irisa e seguire con lei il suo sogno (andare in Antarctica), si schierano per chi per anni ha dato gli ordini, la E-Rep, che come si scopre, non è di certo così interessata a mantenere la pace, tuttaltro, vorrebbe i servizi di Pol Madis in quanto esperto tecnico e creatore di armi di distruzione. Sono questi aspetti di Defiance che ne fanno il suo successo, far vedere un mondo dove si cerca la convivenza a tutti i costi per necessità ma ogni specie purtroppo non riesce del tutto a liberarsi di quell'egocentrismo fondato su migliaia di anni di storia della specie per cui è difficile se non impossibile accettare "il diverso" ma è ben più facile cercare di schiacciarlo e dominarlo. Se questo vale per i terrestri, ancora più competitiva è la situazione dei Casti (tutto il dialogo tra Pol Madis e Datak Tarr) legati da millenarie tradizioni sociali di caste gerarchiche. Un po' ingenuo il nostro Datak e per questo è impagabile il suo sguardo impaurito e rassegnato quando Yewell gli fa il clistere per togliergli la nano-macchina.
Quasi "sullo sfondo" dell'episodio si svolge la trama di Mr. Birch e Quentin McCawley, trama assolutamente non secondaria, finalmente Quentin inizia a delinearsi come personaggio che ha importanza nella serie nonostante non abbia apprezzato molto le visioni del fratello morto. Mr. Birch era un coglione manovrato da Nicky fin dall'inizio ed era ovvia la fine che avrebbe fatto, bene così.
Notevoli i riferimenti al Brasile, dove scopriamo che i terreni donati ai Votan al loro arrivo più di 30 anni prima sulla Terra sono diventati la capitale del Collettivo Votanis, e il riferimento a Jon "Cop" Cooper, personaggio del gioco sceriffo dell'Iron Demon Ranch.
Ho trovato molto bello lo scorcio esterno di città/arco/cielo visibile dal minuto 39.26 fino a quando l'inquadratura si sposta all'interno del NeedWant, secondo me è molto rappresentativo della città, del mondo dove si svolgono la serie e il videogioco e della sua multi-etnicità.
Un enorme plauso a chi sceglie le cover per le parti finali degli episodi, sempre belle e azzeccate ma decisamente sopra la media degli altri episodi in questo, con una struggente cover di Have You Ever Seen The Rain di Sass Jordan (credo bene che tutti sappiano che l'originale è un brano degli anni '70 dei Creedence Clearwater Revival)