"Uno seguirà le avventure di un gruppo di wrestler nani e il penoso spettacolo che metteranno su".
Complimentoni.
Ho una domanda: per caso quando non scrivi articoli su ITASABlog, collabori per Libero?
L'aggettivo penoso era piu' che altro rivolto agli autori, che sono costretti a ricorrere ai nani per la caccia agli ascolti. Chiaramente, lo spettacolo farà parlare di se' per il fatto che i protagonisti sono nani, non per il fatto che sono wrestler.
Quindi il pubblico non si esalterà per le performance, le storyline, le evoluzioni dei personaggi... ma solo perchè vede dei freak volare dalla terza corda. Aggiungici che il pubblico del wrestling è molto spesso minorenne (in molti casi appartenente a una classe sociale disagiata, e a minoranze etniche) e capisci che il pubblico pagante sarà poco interessato ai problemi fisici, alle implicazioni psicologiche e alle storie personali dei protagonisti, ma piuttosto... a vedere dei bambini che volano dalla terza corda.
La mia opinione, se la vuoi sapere, è che molto spesso la ricerca di nuovi contenuti si spinge in territori vergini, alcuni dei quali sono di elevato interesse, mentre altri semplicemente di pessimo gusto, quando non specificatamente denigratori nei confronti di una categoria. Intendiamoci: uno show che analizzi in profondità la vita dei midget, il fatto che molto spesso costituiscano una società parallela e nascosta rispetto alla nostra dei "normo-dimensionati" (ci sono puntate di Nip/Tuck e CSI molto interessanti, in merito), i problemi fisici di cui molto spesso soffrono, l'elevato tasso di suicidi, i problemi di tipo psicologico, i problemi e le limitazioni della vita quotidiana... sarebbe probabilmente interessante, e fra l'altro una recente mini-serie made in UK è strutturata come una sorta di Isola dei Famosi, i cui protagonisti sono freak, e ha ricevuto ottime critiche proprio in questo senso.
Ora ti chiedo, in tutta onestà: uno spettacolo sui wrestler, col target che si ritrova, può raggiungere gli obbiettivi sopra? O e' piuttosto uno sfruttamento di una condizione di inferiorità fisica a fini di spettacolo? Perchè quelle persone non vengono pagate per saltare dalla terza corda, ma vengono pagate per essere nani.
Un ragionamento simile, se vuoi, va fatto per quella gente che fa il provino per il GF, spara ca**ate, la Gialappa's li manda in TV per prenderli in giro e questi poi, forti della loro notorietà, vanno a fare le serate in giro per l'italia, in cui la gente paga non per vedere loro, ma per vedere la loro ignoranza, stupidità, a volte la loro bruttezza, la loro goffaggine, il personaggio ridicolo che si sono creati e di cui molto spesso sono prigionieri. Quello che in "X-Factor" era oggetto di derisione, in Idiocracy si scopre essere un ragazzone, che si guadagna da vivere in fabbrica, vive con la madre, esprime sogni di celebrità ed è evidente che cerca in tutti i modi di uscire dall'anonimato di cui dovrebbe andare fiero, e di cui invece si sente prigioniero. Chi li manda in tv lucra su questo disagio psicologico, e quando questo disagio, questa inettitudine all'accettazione del sè diventa spettacolo per le classi sociali meno fortunate e per i ragazzini, io lo ritengo penoso.
Ho provato spiegarti per filo e per segno il mio ragionamento. Nel farlo, però, ho violato diverse regole, scritte e non scritte, del forum:
1) Sono andato molto OT
2) Ho scritto piu' di quanto molti siano disposti a leggere (e hanno ragione)
3) Ho utilizzato altre parole ambigue di cui probabilmente dovrò renderti conto
4) Non ho utilizzato dati certi o altre evidenze empiriche a supporto della mia tesi, perchè onestamente non ho il tempo
5) Ho espresso opinioni personali ben piu' articolate di un semplice aggettivo
Quindi forse è meglio risponderti che si, scrivo per Libero.