Revenant
Punto primo: è un film da vedere rigorosamente al cinema. Credo che visto altrove, perda molto del suo fascino, legato a paesaggi a dir poco splendidi.
Il film mi è piaciuto molto: promosso a pieni voti (anche se tra i film di Inarritu, continuo a preferire Birdman). Il secondo tempo è la quintessenza della mancanza di dialogo: è un film in cui si parla poco e si guarda molto, soprattutto il corpo umano e la sua disperata ricerca della sopravvivenza.
Di Caprio tira fuori un'interpretazione magistrale: poche battute, anche molto scarne visto che, per stessa ammissione del suo personaggio "preferisce il silenzio", e lascia che siano volto, occhi, corpo e suoni gutturali a parlare per lui...ed è come se fosse un monologo ininterrotto di sofferenza.
Alla fine non è neppure un film che parla di vendetta come molti servizi televisivi l'avevano annunciato: è più un viaggio nella natura cupa dell'essere umano e del suo più profondo istinto di sopravvivenza. Ed è quello che affascina più di tutto.
Regia di Inarritu perfetta nel proiettare lo spettatore nella natura selvaggia con un uso della luce naturale davvero magnetico e, infine, un plauso ben meritato anche a Tom Hardy, che porta in scena un villain davvero portentoso.