Annihilation di Alex Garland

Il creatore di Ex Machina torna con un film che ricorda il suo precedente lavoro nelle atmosfere, e nei massimi interrogativi che entrambi si pongono e che propongono. Film che cattura fin dall'inizio e non ti lascia mai, fino allo splendido epilogo. Pellicola di qualità sotto tutti gli aspetti: quello contenutistico come già detto è interessantissimo, le musiche creano perfettamente quest'atmosfera in continuo equilibrio tra meraviglia e terrore, come la pellicola stessa, un pò sci-fi, drama ed horror (la scena dell'orso è in assoluto una delle migliori di quest'anno), la fotografia è favolosa (i paesaggi dell'ultima mezz'ora in particolare mi hanno lasciato a bocca aperta), Natalie Portman la solita conferma di quanto sia brava, poi c'è il finale, qualcosa di veramente poetico e visivamente potentissimo, che mi ha ricordato parecchio Under The Skin.
L'unico aspetto sul quale sono veramente deluso è quello della distribuzione: questo è un film nato per il Grande Schermo, visivamente e sonoramente la Sala cinematografica l'avrebbe reso ancor più memorabile. Mi piange il cuore doverlo vedere su un misero schermo del pc.
Un film che avanza la filmografia di Garland in maniera coerente e senza dubbio in linea con la sua poetica: se con Ex Machina ci si domandava dove fosse il confine tra uomo e macchina, qua abbiamo un film che è una lunga metafora sulle trasformazioni e sui cambiamenti degli esseri umani. Film che, come se non si fosse capito, è al momento il mio preferito di questo 2018
