Scusatemi tanto, ma sto facendo delle cose che mi portano via tempo e riesco solo a leggere qui e là, e vorrei invece rispondervi, sia qui che in pvt in modo più
completo, e anche scrivere una mia riflessione generale su questa storia (cioè, in sintesi, vorrei salmonare come Rick, ma non ho tempo

).
Apprezzo sempre tantissimo tutti i vostri commenti

Post unito: 7 July 2015, 18:01:29
Dunque, quello che volevo dire, e intanto colgo l'occasione di ringraziare mia moglie Katherine Beckett: "Amore mio adorato, senza di te mi trascinerei come un uomo distrutto nel letame della vita" (*Geo alzando un premio di squisita fattura in direzione del pubblico) (

).
Dicevo.
In questa storia parlo molto spesso dal pdv di Castle. Non lo decido in partenza, ma Beckett rimane molto riservata e ben poco accessibile, mentre Castle si fa
abitare molto più facilmente.
Credo che sia anche il modo con cui hanno impostato il telefilm, cioè lo sguardo narrativo su di lei. Insomma, la devi ammirare e amare da lontano, o accontentarti di quelle due briciole che ogni tanto ti permette di vedere.
Detto questo, il "mio" Castle, ha una identità precisa, che ho voluto mostrare anche in questo capitolo. Non è l'uomo zerbino che tutto sopporta, ma è un uomo abbastanza forte da mettersi anche nelle posizioni "deboli" e scomode.
Non sono le persone forti a dover proclamare di esserlo, o a doversi mostrare tali. Lo sono e basta. E, anzi, creano lo spazio adatto alle persone insicure di fare, andare, sbrigare, litigare.
Ovviamente, avrà i suoi fantasmi (*
di come Geo non riesca a non spoilerare).
In questa versione della storia, che è sembrata staccata dal contesto, ma è pur sempre a causa di un qualche "misunderstanding" in quella situazione, se siamo al punto in cui siamo (

), ho voluto mostrare un ambito, il primo, in cui Beckett riesce a scoprirsi (senza muri) e lui capisce di poterla raggiungere, non tanto facendo sesso puro e semplice, quanto condividendo un'intimità che è prima di pelle e poi del resto.
Insomma, volevo che lei si sentisse a suo agio e lui riuscisse a vedere che oltre al fatto che sì, anche lei era attratta, ma, soprattutto, lei si stava aprendo e stavano mettendo i primi mattoni saldi della loro relazione, attraverso il linguaggio (anche) del corpo.
E poi mi piaceva l'idea, organica dal mio pdv, di un uomo che si dedicasse a lei, ma che, ecco, come dire, tenesse in mano la situazione.

Insomma, è un contesto in cui cambiano leggermente le dinamiche e si vedono tante cose che apparentemente, uno non pensa di vedere in certe scene.
Non so se sono riuscita a comunicarvelo (in teoria no, se ho dovuto scriverlo

).
Come dicevo a qualcuno in pvt, ho oscillato tre giorni tra due posizioni:
- "Credi di star scrivendo per la gente della casa di riposo? Mettile due parole più esplicite!"

e
- "Cancella subito quello che ha scritto!!"

Venendo al resto della storia, penso che il prossimo arriverà per giovedì, perché è un po' diverso dagli altri.