Let's go to work.
E così finisce anche
Angel. Un finale spezzato, a prima vista lasciato completamente aperto. Si narra che quando Joss venne a conoscenza della cancellazione della serie, decise di non modificare lo script di quello che sarebbe diventato l'ultimo episodio. Decisione che ha fatto imbestialire molti fan, delusi dal fatto di essere privi di una conclusione vera e propria, ma che d'altra parte ne ha esaltati altrettanti, che applaudono a questo
Not fade away.Io mi trovo in una via di mezzo, forse pendendo di più verso il secondo lato. Dal mio soggettivissimo punto di vista, questo season finale è un episodio eccellente, che però fatica ad essere accettato come series finale. L'ultimissima scena mi ha lasciata interdetta, ma contemporaneamente la trovo un tocco di genio. Il motivo sta proprio nelle ultime parole di Angel, "andiamo a lavorare". Simbolo che nonostante le numerose vittorie, la lotta non avrà mai fine. Se mai i superstiti di questa Apocalisse ne dovessero uscire vincitori, nuove minacce arriveranno e nuove guerre saranno combattute. E poi la Wolfram&Hart esiste dall'alba dei tempi, è un po' come il Primo, quindi non si potrà mai distruggere in modo definitivo.
Buffy ha un finale apparentemente opposto, ovvero con la sconfitta del cattivo e la distruzione della Bocca dell'Inferno. Se in
Angel è una scena d'azione a chiudere il sipario, in
Buffy nel sorriso finale della protagonista troviamo la quiete dopo la tempesta. Eppure anche in quel caso, dietro quel velo che dà un senso di conclusione al tutto, la lotta continua. Lo possiamo intuire dalle parole di Rupert Giles, che ricorda ai personaggi come nella cittadina di Cleveland (dove operava Buffy nell'universo parallelo di
The Wish) sia presente un'altra Bocca dell'Inferno.
Alla fine, pur dando due sensazioni completamente opposte, i due finali del Buffyverse hanno in comune un messaggio: la lotta continua.
E come ogni battaglia che si rispetti, alla fine bisogna fare la conta dei sacrifici e dei caduti. In questo caso abbiamo Angel che firma la sua rinuncia all'umanità, Lorne che uccide Lindey, la morte di Wesley ed il grave ferimento di Gunn.
Prima, però, vanno sottolineate le scene che ci mostrano come la gang passi l'ultimo giorno di pace, consapevoli che potrebbe essere l'ultimo. Se Gunn fa visita ad Anne riportando alla nostra mente i tempi della seconda stagione e -ancora più indietro- quelli di
Buffy, Spike ritrova ulteriormente un pezzo della propria umanità recitando le poesie che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di William the Bloody. Angel e Connor si chiariscono chiarendo a noi i dubbi sulla memoria di Connor e, manco a dirlo, Wesley ci regala la parte più drammatica prendendosi cura di Illyria, la cosa che più gli ricorda la sua amata Fred.
In quest'ultimo caso ho amato i loro dialoghi riguardo le trasfigurazioni del demone, come Wes ad inizio episodio le trovi estremamente ingannevoli e dolorose e come infine, in punto di morte, non desideri altro che quello stesso inganno, per assaporare quel briciolo di pace interiore che la vita gli ha sempre negato. La morte di Wesley è estremamente commovente, così come sono commoventi le lacrime di
Fred Illyria e la sua conseguente rabbia, segno di un processo di umanizzazione ben avviato ma che mai vedremo svilupparsi in toto.
Sconcertante è il colpo di scena che vede protagonisti Lorne e Lindsey. Mai e poi mai avrei pensato che Angel commissionasse un lavoro del genere al demone verde. Alla prima visione restai scioccata da questo risvolto narrativo. Eppure la malinconia di Lorne, la pesantezza con la quale si accingeva a fare il suo ultimo dovere verso la Angel Investigations prima di uscire di scena facevano presagire che il suo compito sarebbe stato ben più grave di quanto ci potessimo immaginare.
Ci si poteva aspettare la morte di Lindsey, ma di certo non l'uccisione da parte di "uno dei buoni".
Riguardo Harmony invece non ho nulla da dire, è un vampiro senz'anima e pur avendo mostrato segni di inaspettata umanità, il suo tradimento non fa certo cadere la mascella a terra dallo stupore.
Tornando alla scena finale, epici i draghi e i vari demoni che avanzano sotto la pioggia. Danno veramente un senso apocalittico all'episodio (tra l'altro un drago che esce da un portale è presente anche in
The gift della serie madre). Epici anche i protagonisti, che si alzano pronti a combattere.
E la lotta continua.
voto
9.5STAGIONEDare un voto a questa stagione è difficile: c'è stato un ritorno alle origini che ha causato la ricomparsa di episodi pressoché autoconclusivi, ma d'altra parte sui personaggi è stato fatto un lavoro magistrale, come è stato dimostrato in alcune puntate clou di quest'annata. E proprio in questi specifici episodi (
Soul purpose, You're welcome, A hole in the world, Shells e anche questo finale) si racchiude tutta la forza di questa quinta stagione. Dopo un inizio discreto, ci siamo trovati di fronte a dei capolavori, che hanno cominciato a fare l'altalena con altri episodi buoni ma non eccellenti.
A livello personale tendo a ritenere la seconda e la terza stagione le migliori di
Angel, e la prima e la quarta inferiori alla quinta.... quindi considerata questa scala matematicamente attribuisco un
8+ a questa stagione, pur consapevole che i singoli episodi da me citati poche righe sopra valgono molto di più rispetto a questo voto. Insomma, dare un voto in questo caso è stato strano.

Per quanto riguarda le puntate, lo scettro di miglior episodio se lo merita
A hole in the world, mentre quello di peggiore va a
The cautionary tale of Numero Cinco.
SERIESpesso tendo a considerare
Buffy ed
Angel un'unica serie, dato che fanno parte dello stesso universo, ma quando sono costretta a scinderle (è il caso della Classifica degli Itasiani ahah) reputo lo spin-off una spanna inferiore rispetto alla sua serie madre. Ci sono moltissimi elementi in comune, da cui si capisce che le due opere sono state create dalla stessa mano (stessa cosa dicasi per
Firefly,
Dollhouse ed il più recente
Agents of SHIELD) a partire da quella stramba ironia Whedoniana che fa capolino nei momenti più inaspettati e verso la quale diventi patologicamente dipendente: vi giuro che un'ironia simile finora l'ho riscontrata solo in
Supernatural, e adesso quasi pretendo che nelle nuove serie che vedo vi sia questa capacità di sdrammatizzare tipica di Whedon. In caso contrario, parallelamente alle serie in recupero devo affiancare qualcosa di Whedoniano, altrimenti mi sembra di soffocare in mezzo alla troppa seriosità (o alla comicità forzata) della situazione.
Forse è proprio a causa di qualche risata in meno che lo spin-off si trova più in basso nella mia classifica rispetto a
Buffy. Questo e la sensazione di noia mista ad irritazione che mi assale non appena vedo la faccia di Connor spuntare dallo schermo o penso a "Cordelia" nella quarta stagione.
Spesso e volentieri reputo Wesley il vero eroe della situazione, ma forse lo faccio solo perché è il mio personaggio preferito.

Davvero nel mondo delle serie tv non riesco a trovare un personaggio più tragico e drammatico di lui, che risulti al contempo credibile. C'è da alzarsi in piedi ed applaudire per 50 minuti per come è stato gestito questo personaggio, sia dagli autori che dall'attore che l'ha interpretato.
Ed infine, l'elenco degli episodi che più mi sono piaciuti:
I will remember you, Hero, Five by five, Dear boy, Darla, Reunion, Reprise, Lullaby, Birthday, Sleep tight, Forgiving, Salvage, Orpheus, Home e quelli che ho elencato prima.
Non me la sento di dare un voto alla serie, in ogni caso arrivata alla fine sono contenta di aver fatto questo rewatch, perchè tra i suoi pregi ed i suoi difetti
Angel è una serie che merita moltissimo e da cui altri telefilm dovrebbero imparare.